Gli Nft conquistano anche Heinz Beck: a Dubai la sua prima opera virtuale

Il cuoco tristellato del La Pergola sbarca nel mondo dei Non Fungible Token, opere uniche e soprattutto non replicabili, che stanno sempre più prendendo piede anche nella ristorazione

Gli Nft hanno conquistato anche Heinz Beck (membro di Euro-Toques, l’associazione di categoria che raggruppa i cuochi europei). I Non Fungible Token, in sostanza opere digitali da collezione e investimento, uniche e soprattutto non replicabili, considerate una vera e propria rivoluzione per il sistema dei certificati di proprietà, stanno prendendo sempre di più piede anche nella ristorazione. Così persino il tristellato chef del La Pergola si è lasciato affascinare e durante una cena al Social, il suo ristorante di Dubai, ha dato vita al suo primo Nft.

La serata è stata promossa dall’Italian Wine Crypto Bank e da Crypto Dinewineart, la sigla specializzata nella creazione di rari Nft legati al mondo del food and wine di altissima qualità. L’evento ha abbinato da un lato un importante esperienza culinaria e dall’altro la tecnologia.

La passione per l’arte di Beck

Il conio di questo Nft è di portata storica non solo perché si tratta del primo della serie ma perché Heinz Beck è anche l’autore del dipinto che lo rappresenta. Una circostanza che lo rende ancora più pregevole perché ha anche una grande relazione con la vita e la carriera di Beck che è diventato uno chef ma il suo sogno di adolescente era quello di diventare pittore. Fu il padre a dissuaderlo e ad indirizzarlo alle arti culinarie, ma Beck non ha mai smesso di coltivare in privato la pittura.

Realizzato e distrutto

Questa volta però il raro dipinto originale di Beck su cui è stato coniato l’Nft è stato distrutto e vivrà in eterno, inalterabile, grazie alle tecnologie blockchain, solo nei 35 Nft coniati. Da vedere se i possessori di questo Nft, peraltro il primo di una serie di sei, lo manterranno o lo metteranno sul mercato, e a quale prezzo.

La distruzione dell’opera che resterà solo virtuale

Gli Nft anche nei vini

I vini in abbinamento alla “experience” dell’Nft di Heinz Beck sono stati selezionati tra le prestigiosissime aziende vinicole italiane partner dell’Italian Wine Crypto Bank: Mazzei (“Castello di Fonterutoli” Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2017), Michele Satta (“Giovin Re” Bianco Bolgheri IGT 2017), Tua Rita (” Per Sempre “Syrah Toscana IGT 2018 e “Sese” Passito di Pantelleria DOP 2018), Podere La Regola (“L’eccezione” Brut Nature Metodo Classico NV) e Argiano. Per l’occasione questa ultima cantina è stata rappresentata dall’amministratore delegato ed enologo Bernardino Sani, volato apposta a Dubai, che ha introdotto uno dei vini della serata (il “Solengo” Toscana IGT 2018) ma ha anche annunciato il lancio di un Nft legato al loro Brunello Di Montalcino DOCG 2016 magnum, parte della collezione Catch 22 dell’Italian Wine Crypto Bank.

Nft e ristorazione: il caso di Oishi

Come detto, gli Nft stanno sempre di più guadagnado spazio nella ristoriazione, tanto che in Italia c’è il primo ristorante che all’offerta gastronomica ha deciso di affiancare quella artistico-virtuale. È l’Oishi Japanese Kitchen, che ha due sedi, una a Pescara e una a Teramo, sempre in Abruzzo, e che ha messo le sue opere d’arte in vendita su OpenSea, il mercato virtuale degli Nft. Acquistarle garantisce l’opportunità di accedere a una serie di attività esclusive, quali un menu degustazione dedicato, avere accesso a piatti fuori menu, scontistiche riservate, possibilità di pagare in cripto valute e ad una community esclusiva per essere sempre in contatto diretto con lo staff e la proprietà.

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