Cortona, un quarto di secolo
per l’Osteria del Teatro

La città etrusca ospita dal 1994 uno degli esempi più riusciti di ristorante tipico toscano in grado di unire la tradizione di una cucina gustosa e genuina a una tecnica raffinata. È L’Osteria del Teatro, il locale aperto dall’allora ventunenne Emiliano Rossi, che si distingue per qualità dei piatti grazie all’abilità e all’esperienza dello chef e patron, unita alla cortesia e calda accoglienza che viene riservata agli ospiti.

Paolo Gramaglia, Emiliano Rossi, Claudio Sadler, Enrico Derflingher e Alberto Lupini

Per raccontare i cinque lustri di attività, Emiliano (membro Euro-Toques Italia) e la moglie Ylenia hanno organizzato una grande festa invitando amici e un parterre de roi (il sindaco di Cortona Luciano Meioni, il direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini, Claudio Sadler ed Enrico Derflingher, presidenti rispettivamente de Le Soste ed Euro Toques, Paolo Gramaglia, una stella Michelin e delegato Euro-Toques per la Campania, Drigo – chitarrista dei Negrita – la scrittrice americana Frances Mayes, Stefano Amerighi, presidente del Consorzio Vini Cortona, Riccardo Baracchi, titolare dell’omonima azienda vinicola) ad una golosa cena di gala, che ha raccontato il percorso culinario dell’Osterai del Taeatro, apprezzato ancora oggi da gourmet ed illustri personaggi del mondo dello spettacolo.

Ad aprire la porta dei piaceri del palato è stato lo Scrigno di Chianina agli aromi mediterranei con pinzimonio seguito dal Coniglio ripieno in porchetta su spuma di fegatello e cipolla caramellata, Tagliolini al ragù d’anatra e finocchietto selvatico, Cappelletti alla verza con il tartufo, Baccalà grogiato, Filetto di lardo di Colonnata e prugne e Charlotte al mascarpone con colata di cioccolato.

Ubicata nel cuore della città etrusca, all’interno di un palazzo del 1500 restaurato con estrema cura per mantenere le caratteristiche originali in ambito architettonico e in quello dell’arredamento, l’Osteria del Teatro si compone di tre differenti ambienti in grado di ospitare in modo elegante ed esclusivo il cliente.

Il primo, dai tratti tipici delle antiche osterie toscane, il secondo, caratterizzato da un’atmosfera più conviviale, il terzo arricchito da preziosi affreschi che lo rendono intimo e romantico.

«Ero un ragazzino quando mi misi davanti ai fornelli – ha ricordato Emiliano nel corso della cena di gala, durante la quale ha voluto giustamente consegnare un premio all’amata mamma – avevo da poco compiuto 21 anni e ancora oggi mi chiedo cosa mi passasse per la mente ad aprire un ristorante tutto mio assumendomi responsabilità forse più grandi di me. Solo la passione per la cucina mi ha aiutato e spronato verso questa avventura nella quale ho ancora tanta energia da spendere insieme alla mia compagna di vita Ylenia».

 

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.