Ecco Pizza Hub, la guida digitale del gusto ispirata da Franco Pepe

La Smart Travel Guide di Viatoribus celebra le colline, i borghi, i vigneti, gli oliveti, i prodotti ai quali Pepe ha legato il suo mestiere antico dalla visione contemporanea

di Vincenzo D’Antonio

Alla pizzeria Pepe in Grani di Caiazzo la presentazione del nuovo progetto editoriale di Franco Pepe, celebre pizzaiolo (membro di Euro-Toques, l’associazione dei cuochi europei) con la casa editrice Viatoribus. “Pizza – Hub Viaggio alla scoperta del territorio ispirato dalla pizza di Franco Pepe”. È una guida digitale, rigorosamente gratuita, che celebra le colline, i borghi, i vigneti, gli oliveti e gli operatori del suo territorio, ai quali Pepe ha legato il suo mestiere antico dalla visione contemporanea.

Franco Pepe e Pizza Hub

Tre date. Una data certa, guado tra il lontano (ben dieci anni fa) che può essere interpretato come vicino (appena dieci anni fa): il mese di ottobre dell’anno 2012. In quell’ottobre 2012, un pizzaiolo di Caiazzo, borgo sconosciuto appollaiato sui colli retrostanti Caserta, già da anni all’opera insieme con i suoi fratelli nella pizzeria “nella piazza” del paesino, si stacca dalla routine, a seguito di una decisione importante: dismettere la manifattura di manufatti denominati pizze e creare una realtà nuova dove, nel permanere del fare artigiano e nella tensione al costante miglioramento qualitativo costruire, facendo le pizze più buone del mondo, il laboratorio del nuovo che verrà. Il laboratorio in un vicolo di Caiazzo.

Il laboratorio è il backstage di un palcoscenico famoso nel mondo: Pepe in Grani. Pepe in Grani è la pizzeria di cui Franco Pepe è patron.

Obiettivo: il crescere armonico della qualità della vita nel territorio natio.

Caiazzo lo si pone al centro dell’Alto Casertano e si scopre che a contornare quest’area generosa sono una montagna ed un fiume. La montagna è il Matese, il fiume è il Volturno. Territorio a tratti selvaggio, territorio di struggente bellezza.

Una data incerta che è un lasso temporale: gli anni dell’avvio del mestiere, sul solco dell’esperienza paterna. Da allora, la crescita professionale e il sorgere della consapevolezza della mission a cui votarsi.

Sono queste due date, l’incerta in quanto diluita nei decenni e la certa in quanto coincidente con opening di cui si serba piacevole ricordo, che suggellano il vivere meraviglioso di quel pizzaiolo di Caiazzo. Quel pizzaiolo di Caiazzo è Franco Pepe, conosciuto nel mondo.

E dal 22 giugno, terza data: l’avvio di Pizza Hub.

Il progetto Pizza Hub

Abitudine a fare pizze e quindi a scovare ed utilizzare ingredienti idonei, il progetto Pizza Hub è potuto nascere grazie alla consapevole assenza di un ingrediente sovente malefico: il contributo in denaro della mano pubblica. Evviva quest’assenza. Non si sono inseguiti bandi tipo PSR ed altre provvidenze UE, nazionali, regionali che siano. Nulla di ciò.

Presenza indispensabile, invece, di tre ingredienti fondanti Pizza Hub: la competenza crescente, la passione evergreen, il talento innato. E un must: saper cantare in coro.

Franco Pepe ha individuato i player del canto corale: 30 operatori del territorio.

Operatori? Operano su cosa? Cosa fanno?

Dalle uve fanno vino, dalle olive fanno olio, dal grano fanno pane e pasta, dal latte di bufale, capre, pecore e vacche fanno formaggi, dai suini fanno salumi. E tanto ancora dagli orti, dai pollai, dalle coltivazioni dei campi, dalle tartufaie del Matese.

strutture ricettive graziose, linde, confortevoli, dove al placido e rigenerante riposo notturno fa seguito il risveglio con la carezza della natura amica e con la gioia della colazione secondo riti agresti.

Qui il green è anche nella mobilità: la bicicletta, la e-bike, a dorso di asini e muli.

Insomma, “fanno” secondo l’etica del saper fare in armonia con la natura e secondo la prassi virtuosa della sostenibilità ambientale, qui praticata ben prima che il parlarne diventasse moda.

Il “fare” che genera valore identitario.

La coralità catalizzata da Franco Pepe facilita il perseguimento di due erreRestanza e Ritornanza. Fare in modo che i giovani, entusiasta mentedopera del territorio, neanche ci pensino ad andare via, se non per stages dove accrescono il loro sapere, ed al contempo agevolare il ritorno di quanti emigrarono all’estero a ché fertilizzino il know-how acquisito in casa propria.

La mozzarella, foto : Enrico Caracciolo, Viatoribus

La valorizzazione di un territorio della Campania Felix, l’Alto Casertano

Grazie a tutto ciò, grazie al lavoro già svolto ed avendo considerazione alta che il cammino intrapreso è fulgido, l’Alto Casertano è pronto più che mai ad accogliere il forestiero. Qui siamo nella Campania Felix. Qui da sempre hospites sacri sunt! Non è territorio attrattivo, fortunatamente, per il turista vacanziero propenso a mordi e fuggi e a nightlife.

Qui trovano luogo d’elezione quei turisti che dopo l’accoglienza sapranno e vorranno sentirsi temporary citizen.

È mattino, si sta facendo colazione e viene voglia di “due uova sbattute a cui aggiungere un cucchiaino di zucchero”, insomma quanto impropriamente denominiamo zabaione.

E sia! Si va nel pollaio, si prendono due uova.. Così comincia il nuovo giorno, che è giorno “nuovo”, in Alto Casertano.

Una guida smart pensata per i viaggiatori

Tutta digitale, la guida Pizza Hub è stata ideata, progettata e realizzata per essere utilizzata al meglio sugli smartphone dei viaggiatori.

Essa è disponibile gratuitamente qui.

Il sito sarà anche punto di riferimento per coloro i quali vorranno tenersi aggiornati sul calendario degli eventi estivi e sulle esperienze da vivere sul territorio.

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