Moreno Cedroni mette in campo
la sua creatività per ripartire

In un momento in cui la ristorazione, uno dei settori maggiormente colpiti dalle misure di prevenzione sulla diffusione del coronavirus, è ferma, tanti chef ripensano alla loro cucina e ad una prossima ripartenza. È il caso di Moreno Cedroni, socio Euro-Toques e chef due stelle Michelin de La Madonnina del Pescatore a Senigallia (An).

Dici Senigallia (An) e pensi al mare: ma se dici Senigallia non puoi non pensare anche a uno dei maestri della cucina noto in tutta Italia e all’estero; stiamo parlando di Moreno Cedroni che proprio dalla città in riva all’Adriatico ha visto svilupparsi tutta la sua carriera che lo ha portato a raggiungere grandi traguardi molto prestigiosi.

Il Clandestino e La Madonnina del Pescatore (foto: Francesco Scipioni)

Tutto parte quando aveva soli 20 anni, come ci racconta lo stesso chef: «La mia vita professionale è iniziata nel 1984 con l’apertura del mio storico locale sul lungomare di Senigallia, La Madonnina del Pescatore: la sua crescita andava di pari passo con la mia. Nel 1996 ho conquistato la prima stella Michelin, anche se la vera svolta risale al 1999, anno in cui sono stato in stage da uno degli chef più importanti al mondo, lo spagnolo Ferran Adrià, cuoco tristellato. Da quel momento ho avuto la piena consapevolezza di questa passione che avevo dentro di me e questa grande esperienza è stata molto importante anche per la mia crescita professionale che finora è culminata con la conquista delle due stelle Michelin, delle Tre Forchette del Gambero Rosso e dei Cinque Cappelli de L’Espresso»

Uno dei punti di forza di Moreno Cedroni e da cui nascono tutte le sue ricette che lo hanno fatto conoscere a livello internazionale, oltre al gruppo di lavoro che lo affianca ogni giorno, è senza dubbio la sua creatività: «È collegata alla grande curiosità che mi ha portato nel corso degli anni a fare molte scoperte: mi reputo molto severo verso me stesso e cerco sempre di raggiungere la perfezione». Se gli si chiede di cosa vada orgoglioso in questi anni di carriera, Cedroni ha la risposta pronta: «Sicuramente dei miei locali, il Clandestino Susci Bar che ho aperto sulla baia di Portonovo e Anikò presente in centro a Senigallia».

Polpo alla griglia, avocado, cavolfiore marinato al miso

Tra i suoi piatti più famosi, solo per elencarne alcuni, ci sono l’imperdibile Costoletta di rombo, oggetto anche di una tesi di laurea in semiotica, oltre alle immancabili Penne al burro di ricci con erbe alla griglia e capesante essiccate. Una combinazione di piatti che hanno fatto la storia della cucina e che hanno contraddistinto la carriera di Moreno Cedroni.

Una delle caratteristiche di Cedroni la si può ritrovare in tutti i piatti che ha creato in cucina e che negli anni ha portato in tavola a tutti coloro che hanno deciso di affidarsi a lui. «Ci tengo molto a dare tutto il meglio di me stesso; ecco perché ogni anno quando riapro i miei tre locali sono concentrato su ogni progetto dato che il mio obiettivo è quello di rendere contemporanei i miei spazi per stare sempre al passo con i tempi». Una riflessione che sicuramente sarà presa in considerazione dallo chef quando anche la ristorazione ricomincerà a muovere i primi passi fuori da questa crisi.

Mai perdere le proprie origini e il contatto con il territorio in cui si è nati e da cui si proviene dato che sono fattori fondamentali che si ritrovano nell’estro creativo di chi è chiamato a creare nuove pietanze con idee innovative e sempre originali. Cedroni lo spiega nel dettaglio: «Sono nato in una famiglia in cui mia madre e mia nonna erano delle ottime cuoche e senza saperlo fin da piccolo ho vissuto in una casa che oggi potremmo definire “a chilometro zero” dal momento che ho avuto la fortuna di avere il mare davanti a me, inoltre mia nonna aveva l’orto e gli animali da cortile: ovviamente il cibo non poteva che essere ottimo e i prodotti scandivano le stagioni che passavano», ricorda.

C’è molto di Senigallia nelle creazioni e nell’arte di Moreno Cedroni: «Le ricette tradizionali della mia città e del mio territorio le ho nel Dna e mi hanno aiutato molto nel mio percorso di crescita professionale. Tra le cose che amo c’è proprio quella della valorizzazione e dell’esaltazione del territorio anche nelle mie tournée all’estero». Tournée che di questi tempi faranno più fatica (saranno, insomma, le ultime) a ripartire.

Penne al burro di ricci con erbe alla griglia e capesante essiccate

Perché le persone apprezzano così tanto la cucina di Moreno Cedroni? Il motivo è semplice ma al tempo stesso anche molto significativo: «In quello che realizzo è presente un’idea che si ritrova poi in tutti i miei piatti, senza dimenticare però la vicinanza ai tempi moderni in cui una delle priorità che sempre più spesso viene ricercata è quella di una cucina leggera e digeribile. Con i miei piatti cerco di far passare, di trasmettere i concetti che stanno alla base di tutto, partendo sempre dalla sostenibilità e dai migliori produttori in grado di garantire la qualità al giusto prezzo», conclude.

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