Pasionaria della filiera corta: da Tazio l’angelo custode dei piccoli produttori

Maria Rosito, manager, sommelier e fervida ecologista, attenta alla sostenibilità del cibo, è la fautrice delle scelte, insieme allo chef Niko Sinisgalli, del ristorante Tazio nell’hotel Anantara Palazzo Naiadi Rome

Per certi sono, ahimè, solo “mode” per accaparrarsi più clienti (e che poi scoppiamo come bolle di sapone) per altri sono dei veri e propri dogmi, imprescindibili se vogliamo fare qualcosa per noi stessi, per chi ci sta intorno e per l’intero Pianeta. A questo secondo filone appartengono le scelte di chef Niko Sinisgalli (socio Euro-Toques), a capo del ristorante Tazio ospitato nell’iconico hotel Anantara Palazzo Naiadi Rome a piazza della Repubblica, e del suo angelo custode, Maria Rosito, manager, sommelier e imprenditrice esperta di turismo e ristorazione (già premiata con due riconoscimenti, gli “awards” di Charity Dinner e con una carriera ventennale nel settore). Ma più di tutto, come lei stessa si definisce «una fervida ecologista, attenta alla sostenibilità del cibo».

E quali sono i loro “dogmi”: stagionalità dei prodotti e il km zero della materia prima, rigorosamente acquistata dai piccoli produttori, ispirandosi anche al concetto del “from farm to table” (dal produttore al consumatore), nato negli anni ’70 oltreoceano grazie alla attivista e chef Alice Waters.

Così, anche grazie a questa donna forte e intelligente, profondamente legata alle sue origini (è originaria della Lucania, della provincia di Matera, come lo chef), che arrivano nella cucina di Sinisgalli, i prodotti del mercato Campagna Amica, freschi e biologici, che poi si trasformano nei piatti della tradizione rivisitati in chiave gourmet che sono “buoni” in tutti i sensi.

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