Viva a Milano, la personalità di Viviana Varese nella città più cosmopolita d’Italia

Una formazione invidiabile, da Marchesi ai Roca, poi la prima stella ad Alice e ora una cucina creativa ed eclettica nel locale sopra Eataly Smeraldo. La Varese è anche tra i vincitori della Champions of Change

Viva è vita, materia, entusiasmo. E anche colore, etica, gioia e divertimento. È socialità, condivisione, inclusione. Rispetto, orgoglio, stupore.  Ma Viva è soprattutto Viviana Varese. Lo spazio, i piatti, l’atmosfera raccontano il suo percorso.

La cucina di Viviana Varese, che gestisce anche il Country House Villadorata vicino a Noto, è diretta espressione della personalità della chef. È fatta di slanci ed equilibri, di dedizione e passione, di sostanza e colore. Fin da piccola, i fornelli della trattoria di pesce di famiglia la affascinano e sono la prima tappa di un percorso che la porta a lasciare la Campania per esplorare, apprendere, formarsi. Luoghi e persone diventano punti di riferimento: l’Albereta e il Maestro Gualtiero Marchesi, El Celler De Can Roca a Girona, il Relae di Christian Puglisi, l’Aponiente di Angel Leon, l’Enigma di Albert Adrià a Barcellona. È il 1999 quando Viviana Varese debutta con la sua insegna il Girasole, nel lodigiano. È il 2007 quando nasce Alice Ristorante a Milano. Nel 2011, la prima stella della Guida Michelin e pochi anni dopo il trasferimento all’interno di Eataly Smeraldo. E oggi? Viviana Varese cambia, cresce, osa, senza snaturare mai la sua essenza. È ancora audace, reale, entusiasta, più più che mai Viva.

Viva – Viviana Varese è materia viva, colore, vita. Al secondo piano di Eataly Smeraldo, la sala è illuminata da una grande vetrata che affaccia su piazza 25 aprile. L’ambiente è stato studiato personalmente da Viviana Varese. I tavoli sono di Riva 1920 sono fatti con legno massello di briccole, i pali che nella laguna di Venezia segnalano le vie d’acqua. La partecipazione e la convivialità, da sempre elementi imprescindibili e distintivi di Viviana Varese, trovano posto al Social table disegnato da Renzo e Matteo Piano in antichissimo legno Kauri, simbolo di nuova vita e ritorno alla luce. La cucina è un pezzo unico disegnato da Molteni ed è a vista, per poter godere le dinamiche della brigata e seguirne con gli occhi quella che sembra una danza concitata ed insieme precisa. Giò Ponti per le posate, che si affiancano a oggetti e ceramiche disegnate dalla chef e realizzate per Viva – Viviana Varese.

La brigata e la sala

La cucina è fatta di persone che vivono gomito a gomito, comunicano con lo sguardo, colgono gesti e sanno dare loro il giusto significato. La brigata di Viva Viviana Varese è forte, giovane, preparata, compatta. Pronta a seguire la guida sicura e inconfondibile di Viviana Varese. La sala è il luogo dell’accoglienza e del racconto. Dietro ogni persona c’è una profonda conoscenza, degli ingredienti, delle preparazioni, dell’idea che c’è dentro ogni piatto. Un sapere che si nutre di passione e deve saziare le curiosità di chi vuole approfondire e scoprire la cucina di Viviana Varese. C’è entusiasmo, rispetto, cultura, grazie all’impronta della chef, nella brigata pronta e piena d’energia e nella sala serena e attenta.

Il territorio

Milano è una città cosmopolita, che fa dell’incontro la sua crescita e della contaminazione la sua ricchezza, portandola dentro la cucina di Viva, come luogo dell’inclusione, della diversità, dell’accoglienza. Punto di riferimento dell’arte e del design, della moda e dell’innovazione, Milano ogni giorno insegna a non fermarsi, a coltivare l’immaginazione e a non perdere mai la curiosità.
La cucina di Viviana Varese è un omaggio alle energie che permeano la città: aperta, sempre nuova, assolutamente Viva.

Viviana Varese vince il premio “Champions of Change”

C’è anche la chef italiana Viviana Varese (socia di Euro-Toques Italia) tra i vincitori di “Champions of Change”. Alla sua prima edizione, la nuova iniziativa di 50 Best – organizzazione internazionale che premia i 50 migliori ristoranti del mondo – offre un importante riconoscimento a tre “eroi non celebrati” del mondo dell’ospitalità che hanno proposto e guidato un cambiamento positivo pur nel contesto straordinario vissuto negli ultimi 18 mesi. Champions of Change riconosce e celebra coloro che hanno usato questo periodo difficile per promuovere azioni significative all’interno della propria comunità.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.