From Farm to Fork: per la sicurezza alimentare e la difesa del cibo italiano

Questi gli argomenti al centro di in un convegno che ha visto intervenire il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, il presidente di Euro-Toques Enrico Derflingher, politici ed esperti del settore

di Renato Andreolassi

Parterre d’eccezione a Milano per ”From Farm to Fork” un convegno sulla sicurezza alimentare e la difesa dell’Italian Food che costa ai nostri prodotti agro-alimentari oltre 100 milioni di dollari di contraffazioni e imitazioni sui mercati esteri. Un confronto a più voci fra esperti, politici e addetti al settore promosso da Euro-Toques, UniVerde, Asacert, Coldiretti di Milano- Monza e Lodi e con Italia a Tavola come media partner. Fra i relatori (a distanza) il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, l’ex Ministro dell’Agricoltura e presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio, Giorgio Calabrese, presidente del Comitato Nazionale per la sicurezza alimentare del ministero della Salute ed Enrico Derfligher, presidente di Euro-Toques Italia e International.

 

Alimentazione sicura e sostenibilità al centro del dibattito

Alimentazione sicura, sostenibilità e provenienza certificata dei prodotti che finiscono sulle nostre tavole: questi i temi affrontati durante due ore di dibattito che ha messo in evidenza le grandi potenzialità del nostro mondo rurale alla luce di una delle più importanti riforme del Dopoguerra, quella approvata il 18 maggio del 2001 che ha dato il via all’era della multifunzionalità, con la modernizzazione del settore.

«Abbiamo voluto l’identità territoriale del cibo con il censimento oltre 5000 prodotti tipici, realizzato in embrione all’agricoltura digitale – ha detto Pecoraro Scanio – con la certificazione dei prodotti».

 

L’Italia e un patrimonio da tutelare

Promuovere e valorizzare il patrimonio enogastronomico italiano, garantito e certificato, partendo dalla salubrità e dalla sostenibilità delle filiere agroalimentari che danno vita alle produzioni tra le più sostenibili d’Europa. L’Italia è ai vertici mondiali per aree coltivate a biologico, grazie ai suoi 80mila operatori, ed è una delle più sostenibili tra i Paesi europei. Per mantenere intatti questi primati, occorre contrastare i fenomeni dell’italian sounding e dell’agropirateria internazionale. Servono quindi impegni concreti per facilitare la presenza di prodotti originali italiani sulla rete distributiva mondiale, fare la giusta informazione verso il consumatore estero sulla qualità del vero prodotto italiano, promuovere le produzioni dei territori e combattere il fake food, offrire tramite nuove tecnologie la possibilità di leggere in modo immediato il tracciamento del prodotto a scaffale e le attività ristorative certificate 100% Italian Taste.

Alfonso Pecoraro Scanio

 

L’intervento del ministro Garavaglia

«L’enogastronomia è un filone che intercetta l’offerta turistica in tutte le sue tipologie – ha sottolineato il ministro Garavaglia – La prima azione da fare è promuovere il sistema Italia in modo coordinato tra le Regioni. L’italian sounding ci mostra che dobbiamo recuperare miliardi di mercato potenziale. Per fare questo è fondamentale dare valore alla rete dei ristoranti italiani all’estero, quelli che utilizzano veri prodotti dei nostri territori, regole e norme nei protocolli. Dobbiamo fare in modo di mobilitare questa rete di ambasciatori del gusto, promuovere la nostra cultura del cibo per apprezzare la vera qualità dei ristoranti italiani nel mondo».

 

Asacert e il Protocollo ITA0039

«Nel 2021 l’attività di controllo di Asacert nei ristoranti italiani nel mondo, che richiedono la certificazione ITA0039 100% Italian Taste, ha consentito a solo 79 ristoranti ispezionati su 107 di conseguire la certificazione – ha raccontato Fabrizio Capaccioli, amministratore delegato di Asacert e ideatore del Protocollo – Negli altri è stata riscontrata la presenza di almeno un prodotto non italiano, ma con marchi che richiamano al made in Italy. Con il protocollo ITA0039 promuoviamo la difesa del patrimonio agroalimentare italiano e lo certifichiamo in tutto il mondo. Lo faremo anche attraverso un osservatorio sul Fake Food che, anche grazie alle segnalazioni raccolte nell’app ITA0039, ci consentirà di monitorare lo stato di salute del made in Italy nel mo delle produzioni del Belpaese e rispondere all’emergenza del cibo falso. Solo così si potrà difendere l’origine, l’autenticità, la qualità e la sicurezza dei veri prodotti italiani».

 

Un occhio al valore nutrizionale

In linea con le raccomandazioni del Parlamento europeo sulla strategia From Farm to Fork (dal produttore al consumatore), è stato rilanciato l’appello affinché l’Efsa estenda l’attenzione alla qualità in un’accezione più ampia che comprenda anche il valore nutrizionale alimentare e la garanzia che venga minimizzato l’impatto ambientale della produzione del cibo lungo tutta la filiera.

Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale Sicurezza Alimentare al Ministero della Salute è stato chiaro: «L’Efsa ha dato al nostro Paese un aiuto molto importante ma non decisivo ed evolutivo. Occorre far evolvere il concetto di safety, dalla sicurezza alla qualità, alla salute e al salutismo. Abbiamo cioè bisogno di maggiore chiarezza sui criteri di coltivazione dei prodotti agroalimentari e su quelli di utilizzazione, a tutela dei consumatori che devono poter contare sulle necessarie garanzie. Il nostro obiettivo è dunque quello di far evolvere l’Efsa ad autority europea di grande rilevanza, un’istituzione che permetta di garantire una longevità di qualità».

 

Il ruolo di agricoltura e cuochi

Alessandro Rota, presidente Coldiretti Milano, Lodi, Monza e Brianza ha ricordato che «l’agricoltura italiana non solo è riconosciuta come la più green in Europa, ma già oggi è leader per il raggiungimento degli obiettivi strategici indicati dal Farm to Fork e per quanto riguarda la sicurezza alimentare. Non a caso nel nostro Paese si fa il maggior numero di controlli sulla salubrità del cibo e si applicano norme stringenti».

È infine Enrico Derflingher, presidente Euro-Toques Italia e International, l’associazione europea dei cuochi. «Sosteniamo con convinzione l’appello lanciato insieme al professor Calabrese, all’amico Pecoraro Scanio e a tante altre autorevoli personalità impegnate da anni nella battaglia per la tutela della qualità agroalimentare – ha evidenziato – È fondamentale guardare al futuro cercando strade e iniziative che siano a supporto dei piccoli produttori sui territori, che fanno dell’eccellenza il loro marchio di distinzione, la cui difesa è da sempre il fiore all’occhiello di Euro-Toques. Il tema trattato è per me di estrema importanza e mi ha visto spesso protagonista nelle attività che ho sempre svolto all’estero come ambasciatore della cucina italiana nel mondo per la tutela del made in Italy».

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